La luce ultravioletta è una radiazione elettromagnetica con una lunghezza d’onda compresa tra 100 e 400 nm, che agisce a livello cellulare sul DNA dei microrganismi, impedendone la replicazione. I raggi hanno un’energica azione battericida, vengono rapidamente assorbiti dalle soluzioni (non si possono trattare soluzioni opache), non danno problemi di sovradosaggio, e non alterano organoletticamente l’acqua. La distruzione interessa solo i batteri esposti e non quelli annidati in microscopiche particelle organiche (la disinfezione deve comunque essere sempre preceduta da un trattamento di filtrazione).
La radiazione ultravioletta è generata da lampade al mercurio che emettono una lunghezza d’onda (k) di 253,7 nm (bassa pressione), che coincide con la X. di assorbimento del DNA. Rispetto agli altri metodi di disinfezione, l’UV presenta notevoli vantaggi: non implica la presenza di sostanze chimiche pericolose da maneggiare o monitorare, non si ha formazione di sottoprodotti indesiderati, e i sistemi UV sono molto semplici da installare e mantenere. D’altra parte, gli UV non presentano la caratteristica di persistenza necessaria ad impedire la ricontaminazione a valle del trattamento.
L’ottenimento del corretto dosaggio di radiazione nell’acqua è critico in quanto la dose UV cui i microrganismi sono esposti è diversa da quella applicata: l’acqua in ingresso al trattamento deve essere sufficientemente libera da composti sospesi, in modo che i microrganismi siano sufficientemente esposti alla radiazione.